Tratturo Magno e Via dello Zafferano

Chiesa di Santa Maria de' Centurelli

La chiesa sorge lungo il tratturo Magno che da L’Aquila raggiungeva la costa adriatica. Il suo nome subì nel tempo molte variazioni, tra le quali, Coronella, Centorella, Scentorella, Incerulae e Cintorelli. La costruzione della chiesa nelle sue forme attuali fu iniziata, a seguito di un miracolo, nel 1502 e terminò nel 1561, rappresentando un luogo di sosta durante il faticoso cammino di pastori e greggi verso il sole della Puglia, una struttura per potersi riparare, dissetarsi, essere confortati anche spiritualmente.
L’interno è ad una sola navata conclusa da un’abside poligonale con due cappelle laterali a formare i bracci del transetto. Sotto un arco trionfale campeggia l’altare dal gusto barocco. Addossato al fianco destro della chiesa si trova un ambiente, un tempo ricovero delle greggi e dei pastori.

Smetti di cercare, sei arrivato.

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Navelli

L’origine del suo nome ha una duplice interpretazione. La tradizione popolare “a grande novelli” cioè unione di nove ville concentrate in un unico castello diventato poi Navelli. Altri fanno risalire l’origine del nome al termine longobardo “nova “ dovuto alla conformazione di Navelli. L’origine del borgo risale al periodo pre-romano quando nella zona sottostante l’odierno abitato si estendeva il “ vicus Incerulae “ e il nome dell’attuale chiesa di Santa Maria In Cerulis sorta sui resti di un tempio dedicato a Ercole Giovio , ne conserva il ricordo. Durante il medioevo, con la nascita del castello, la popolazione si rifugiò nel vicino colle protetto da solide mura. La storia del borgo è caratterizzata da diversi domini i Caracciolo i Gregori di Collepietro , i Tomassetti di Celano, e i Trasmondi.

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Capestrano

Capestrano, è situato su un colle che domina la valle del fiume Tirino. L’abitato del paese è sovrastato dalla mole del Castello Piccolomini, con i suoi due torrioni cilindrici e la torre quadrata.

Il paese fu edificato presumibilmente dagli abitanti di Aufinum, che si ritirarono in questi luoghi per evitare le razzie barbariche. Nel III sec., Capestrano fu feudo di Tolomeo di Raiano, per poi passare, nei secoli seguenti, a Pietro Conte di Celano, od Antonio Piccolomini ed infine entrare a far parte nel XVI sec. del Regno di Napoli, divenendo possedimento mediceo. L’edilizia intorno al castello è certamente la più antica, ma il paese presenta ancora un tipo di architettura gentilizia risalente ai secoli XVI e XVII, a dimostrazione della ricchezza della valle determinata dal suo fiume.

Nel 1934 fu rinvenuta l’enigmatica statua del principe italico Nevio Pompuledio, più noto come il “Guerriero di Capestrano”, assurto a simbolo dell’intero Abruzzo.

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