Moto Turismo in Abruzzo

Valico delle Capannelle

Riconosciuta da tutti gli appassionati delle due ruote come la strada di montagna più bella d’Italia, il Passo delle Capannelle è un valico che unisce la Valle del Vomano Teramana alla Valle dell’Aterno Aquilana, estendendosi per oltre 150 mila ettari, toccando l’Abruzzo, il Lazio e le Marche. Questa antica strada senza tempo può essere percorsa in due sensi: da Amiternum (L’Aquila) a Interamnia (Teramo) o viceversa.

Il nome “capannelle” è dovuto alla presenza di piccoli ruderi in pietra a guardia dei campi, dislocati sul territorio. Pur se abbandonati da tempo, testimoniano la loro funzione di rifugio notturno o di riparo per attrezzi. Infatti, il valico era utilizzato dalle greggi durante la transumanza dai monti abruzzesi verso le pianure dell’agro romano. Questo tratto è tanto suggestivo quanto senza tempo; infatti qui sorgeva un tempo parte della via Cecilia, la strada battuta dai Romani per collegare la conca Aquilana con la nostra costa Adriatica.

Un’avventura perfetta in bici o moto, per allontanarsi dal caos e immegersi nel passato e nella semplicità della vita rurale.

Smetti di cercare, sei arrivato.

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Campotosto

Il Comune di Campotosto, diviso in 4 frazioni (Campotosto Capoluogo, Mascioni, Poggio Cancelli ed Ortolano) offre un suggestivo paesaggio incontaminato a chiunque scelga di passare le proprio vacanza. Durante il XIV secolo Campotosto venne coinvolto nella lotta per il territorio tra L’Aquila ed Amatrice.

Nel XVI secolo il Re Carlo V D’Asburgo cedette il feudo di Amatrice, quindi anche Campotosto, alla Famiglia Orsini; dopo numerosi terremoti e passaggi di proprietà, nel XVIII secolo Campotosto divenne il villaggio più popoloso e più grande di tutto il contado amatriciano e iniziò a governarsi da solo.

La principale attrattiva è rappresentata dal Lago di Campotosto. Inizialmente il bacino del lago non era altro che un pascolo dove tutti gli abitanti del comune usavano portare le loro bestie. Successivamente, con la scoperta della torba (usata come combustibile) il bacino divenne una miniera (1887/88): venne costruito il Ponte delle Stecche per facilitare il collegamento con L’Aquila. Gli scavi si di torba sono proseguiti fino al 1924. Nel 1939 venne iniziata la costruzione delle Dighe (Poggio Cancelli, Sella Pedicate e Rio Fucino). che diedero origine al Lago Artificiale di Campotosto situato a 1300 s.l.m. e considerato uno dei più importanti laghi artificiali d’Europa.

Esplora nuove emozioni.

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Fonte Vetica

La pineta di Fonte Vetica, posta alle pendici del monte Tremoggia, una delle cime della catena orientale del Gran Sasso. Si tratta di un bosco recente, piantato dopo la costruzione dell’acquedotto che da qui portava l’acqua a Castel del Monte.
Era l’inizio del XX secolo e per il paese fu un progresso sostanziale. Fino ad allora gli abitanti – il compito era affidato soprattutto alle donne – andavano a rifornirsi con le loro conche di rame, alla magra sorgente del Cavone, sul sentiero che, dietro la chiesetta di San Donato, si inerpica verso monte Bolza. Il compito era faticoso ed ingrato, la scarsezza dell’acqua costringeva ad attese lunghissime, il sentiero impervio rendeva difficile il trasporto.
Oggi gli alberi coprono (coprivano, perché un incendio nel 2018 ha distrutto una larga fascia dei bosco) le pendici più basse di queste montagne fino a Vado di Sole.

Al centro tra storia e natura.

Al centro tra storia e natura.

Altopiano delle Rocche

L’altopiano delle Rocche, situato nel cuore d’Abruzzo aquilano, si estende per 1.300 metri di quota tra la bassa Valle dell’Aterno e la Piana del Fucino, contornato dalle catene montuose del Velino e del Sirente. In questo territorio tipicamente montano, caratterizzato dalla presenza di vasti pascoli e boschi e da bacini carsici, troviamo tre comuni di grande interesse storico ed ambientale: parliamo di Rocca di Mezzo con le frazioni di Rovere, Terranera e Fonteavignone, di Rocca di Cambio ed Ovindoli con le frazioni di San Potito e Santa Jona.

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