Gran Sasso d'Italia

Assergi

Un borgo di meno di 2000 anime dove le vie si intersecano, i balconi sono sempre fioriti e le nonne portano ancora le tipiche gonne pesanti di stoffa: si tratta di Scanno, una delle località più importanti della montagna dell’Abruzzo, inserita nella seconda riserva naturale più antica d’Italia.

Questa località, completamente immersa nel verde, è l’ideale da vivere per tutta la famiglia, anche per i bambini.
Una volta arrivati in paese non lasciatevi impressionare dalle stradine in salita. A Scanno, infatti, è tutto un saliscendi in cui perdersi tra case in pietra, bellissime da vedere con i loro balconcini in ferro battuto e i fiori, ammucchiati in vasi di terracotta, anche sulle scale che portano agli ingressi delle abitazioni.
Una realtà davvero magica, che alterna grandissima semplicità a palazzi e portali d’ispirazione barocca.

Da visitare certamente la chiesa di Santa Maria della Valle che domina la piazza principale e il cui campanile è visibile da ogni lato e prospettiva.
E poi la chiesa di Sant’Eustachio, intitolata al patrono e alla Madonna di Loreto, costruita sul punto più alto del paese, sopra i resti di un antico tempio. Per lungo tempo è stato il luogo più antico e importante della cittadina.

Smetti di cercare, sei arrivato.

Smetti di cercare,sei arrivato.

Campo Imperatore

L’altopiano, posto a una quota variabile tra i 1500 e i 1900 metri, è lungo circa venti chilometri, con una larghezza che varia dai tre ai sette chilometri; il pendio sale dolcemente, in un alternarsi di pianure alluvionali di origine lacustre con morene lasciate dagli antichi ghiacciai, rock-glaciers, nivomorene, circhi glaciali, brecciai e fiumare, pareti rocciose.

Le cime che delimitano e circondano quello che viene comunemente definito come il “Piccolo Tibet” sono tra le più elevate e suggestive dell’Appennino.
Campo Imperatore è di origine tettonica, con la morfologia modellata dalle alluvioni e soprattutto dai ghiacciai e dalla neve.
Ciò che maggiormente colpisce e affascina, a Campo Imperatore, sono gli spazi, le vaste dimensioni che sono sempre totalmente visibili, grazie anche alla vegetazione che è esclusivamente erbacea: l’esposizione e la centralità nel massiccio ne fanno un’area dal clima continentale, freddo in inverno e fresco in estate, quasi arido sui dossi e sulle creste.

PROSEGUI IL VIAGGIO

Dai un’occhiata alle altre mete da non perdere